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Visualizzazione dei post da febbraio, 2015
tra bene e male
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alfred nobel nacque nel 1833, anno in cui l’azienda di suo padre chiudeva per fallimento. fu la madre andriette a sostenere economicamente la famiglia, aprendo un negozio di alimentari, finché il marito non riuscì a trarre benefici da una nuova impresa. alfred non ebbe un’istruzione formale e studiò privatamente. rivelò subito grande interesse per le lingue: a 17 anni parlava e scriveva in svedese, russo, francese, inglese e tedesco. si aggiunse a questo, una grande passione per la letteratura che lo portò a produrre alcune opere letterarie e poetiche. dall’amore per la chimica trasse, con l'invenzione della dinamite, il suo enorme successo e una possibile condanna: essere ricordato come l’inventore di armi distruttive. fu discorrendo per corrispondenza con la sua amica berta von suttner (della quale era stato innamorato, non corrisposto) che trasse ispirazione per introdurre il premio per la pace , tra le sue volontà testamentarie nelle qual
'batter via'
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assumersi la responsabilità di vivere una vita autentica, che esprima pienamente la propria natura, è complesso e faticoso. è tanto più complesso e faticoso quanto più si è rimasti imbrigliati nell’illusione di poter soddisfarsi realizzando un'idea di sé assunta dall'esterno. plotino (204-270 d.c.) dice che “chi vuol conoscere la sua natura deve batter via le cose aggiunte”. dove le cose aggiunte da ‘batter via’ hanno valenza negativa, risultando così come sottrazione al tutto: “chi diventa qualcuno non è più il tutto, gli aggiunge una negazione”. e questa negazione che si aggiunge alla propria natura è causa di infelicità. se, per esempio, una persona sana rimanesse a lungo e continuamente sdraiata e tutta la sua muscolatura si atrofizzasse, quanto esercizio e quanto tempo ci vorrebbero per potersi rialzare? e quanto, per riprendere a camminare e poi a correre, saltare, nuotare e divertirsi? e varrebbe la pena lavorare sodo?
scrivere
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la parola scritta libera il pensiero dal dover ricordare, dal poter dimenticare o dal tornare a ragionare. appuntare, scrivere, compilare, significa alleggerire la mente e liberare energie per rendere efficaci le azioni quando il momento è propizio. se si pensa di non aver tempo per scrivere, non si è realmente coscienti di quanto tempo si perda evitando di farlo.