Gli adolescenti ci scrivono
“ (…) le lettere ci restituiscono
ragazzi e ragazze che chiedono alla società di rompere
l'incantesimo: non amano questa corsa a essere il migliore
o il talentuoso, quello simpatico o quello all'altezza, quella
bella o quello sicuro di tutto, chiedono di potersi muovere
liberamente nei propri limiti, lontani anni luce dalla
generazione delle carriere e del successo cui forse appartenevano i
loro genitori.
(…) Dobbiamo sapere certamente anche
questo: la generazione che scrive porta inciso sulla propria pelle
questo enorme carico di normatività da cui è circondata,
aspettative e “normalità” da non disattendere, maschere
e performance cui dar conto ogni giorno. Il vero regalo sarebbe
liberare tutti.
Poche lettere osano il “noi” e
sono tutte riportate in questa selezione.
Mentre gli adulti usano
il voi e lo riducono a conio di una nuova etichetta singolare,
ragazze e ragazzi non trovano nemmeno l'io, o meglio lo
compongono un giorno alla volta, lo provano nelle
relazioni sociali e digitali, senza mai arrivare a una sintesi,
spesso senza pretenderla, intuendo i rischi di una rigidità in un
mondo precario e incerto.”
(tratto dalla prefazione
di Stefano Laffi, del libro “Quello che dovete sapere di me. La
parola ai ragazzi”)
I capitoli di questo libro (raccolta di lettere scritte da adolescenti e pubblicato nel 2016) sono:
Avere paura
Altalenare
Cercare se stessi
Credere
Amare
Imparare
Avere coraggio
Visioni
Lo sto ancora leggendo, ma non ho
resistito all'urgenza di diffonderlo: è preziosissimo.
E' un libro indispensabile a tutti coloro che hanno
vicino e a cuore gli adolescenti: aiuta a riaprire cassetti di memoria di ciò che
abbiamo provato e che non ha trovato comprensione, alla possibilità di
dedicare ai ragazzi momenti di lettura, senza paura di affrontarne dal vivo il loro tumulto, e
forse, poi, ritrovare la pace che permetta loro di sederci accanto
senza timore di essere giudicati, ma trovando qualcuno disponibile a
conoscerli. Davvero.
Buona lettura!
Commenti
Posta un commento